Il DeepWeb lo visitai la prima volta quando ne sentii parlare su “HackerJournal” (vecchia rivista informatica underground che, qualche volta, leggevo da ragazzo – i vecchi tempi della connessione 56K, quando si rigiravano le connessioni ai numeri verdi per non far “arrabbiare” papà) e trovai così tanto che, da ragazzo, rimasi “stranito”…
Da allora, lo ammetto, non ci entrai mai più, anche perché, con google e i p2p, poco è quello che non può essere trovato sul “ClearWeb” (il web “conosciuto”) e quel poco, per fortuna, non mi interessa.
Tuttavia il DeepWeb rimane “la valle oscura”. Il posto dove tutto esiste e niente può essere rintracciato.
Mi vien da ridere quando sento del tizio arrestato per tale motivo informatico (pedofilia, terrorismo, varie ed eventuali), considerando che esiste il DeepWeb e lì gira così tanto e così “apertamente” che non ha senso farlo attraverso il ClearWeb.
Vedi i terroristi che si arrabbiano con i social perché bannati…
E pensare che nel DeepWeb esiste persino una versione parallela di facebook!
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