In Emilia Romagna – a Bologna – un comitato per dire no alle trivelle

 

Solo pochi anni fa il terremoto….

Io c’ero, e anche se da Siciliano sono abituato a sentir la terra tremare (son Siciliano, ma vivo in Emilia ormai da alcuni anni….), quelli, lo ammetto, non li dimenticherò facilmente (ci furono tante scosse in quei periodi… ma due in particolare si fecero ben sentire)!

Son contento, pertanto, che a Bologna sia nato un comitato formato da – Arci, Wwf, Greenpeace, Legambiente e vari altri comitati e associazioni locali – per il sì al referendum per abrogare la norma sulle trivellazioni. Non che sia certo che “trivellazioni = terremoto”, ma il dubbio è lecito, e nel dubbio, a mio modestissimo parere, sarebbe meglio evitare.

Il comitato ritiene che l’estrazione porti più danni che benefici (danni per il turismo costiero, più i potenziali danni che possono derivare ad ambiente ed ecosistema da queste operazioni). E che, pertanto, anziché continuare a “fossilizzarli sul fossile” (perdonatemi, mi è venuta spontanea), bisogna piuttosto puntare sulle energie pulite e rinnovabili, investendo in ricerca e sviluppo.

D’altra parte, invece, chi difende l’attività estrattiva mette in campo il numero dei lavoratori che “vive” di quelle grazie alle trivelle e senza le quali, purtroppo, si ritroverebbe senza lavoro.

piattaforme

Mi ricorda tanto casi come l’Ilva, i contadini della terra dei fuochi, e tante altre situazioni “anomale” dove l’italiano medio dice: “lavorare bisogna lavorare, che possiamo fare noi?” … Vabbe’! ❓

Voi da che parte state?

Trivelle e quindi difendiamo lavoratori e società interessate?

O firmiamo il referendum in difesa dei cittadini, soprattutto dei nostri figli, e dell’ambiente?




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